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Sostenibilità ed Economia Circolare nella Ricerca: dal Banco Alimentare della Lombardia un riconoscimento all’Università Statale di Milano
Il Banco Alimentare della Lombardia ha consegnato oggi, 7 marzo 2019, al Rettore della Statale di Milano Elio Franzini una targa a conclusione del progetto Camfeed, che ha associato alla ricerca scientifica più innovativa un importante aspetto di valenza sociale. Nel corso del progetto sono stati donati al Banco Alimentare della Lombardia circa 34.500 uova, oltre a 240 galline e 350 polli.
Camfeed è un progetto finanziato da Fondazione Cariplo e realizzato tra il 2017 e il 2018 dai ricercatori di due dipartimenti dell’Università Statale di Milano per sviluppare nuove formulazioni di mangimi arricchiti in omega-3 per gli avicoli. In particolare hanno preso parte al progetto i dipartimenti di Scienze e Politiche ambientali, con il gruppo di ricerca guidato da Valentina Ferrante, e quello di Guido Grilli per Medicina Veterinaria. Nell’ambito della sperimentazione delle attività, presso il Centro Zootecnico Didattico Sperimentale di Lodi era stata prevista una fase di allevamento di galline ovaiole e broiler alimentati con Camelina sativa, una pianta che produce semi ricchi in omega-3.
Il premio che il Banco Alimentare della Lombardia ha voluto riconoscere alla Statale è legato all’approccio estremamente innovativo del progetto che già dalla fase di progettazione ha voluto valorizzare il recupero di uova e polli per finalizzarli ad un intervento ad un alto impatto sociale e proponendosi di evitare qualsiasi tipo di spreco.
“È proprio questo cambio di paradigma verso un approccio proattivo– dichiara Marco Magnelli, Direttore Banco Alimentare della Lombardia - che rappresenta un passaggio culturale che, se diventasse prassi comune per molti progetti di ricerca, consentirebbe di salvare dallo spreco e destinare alle persone bisognose consistenti quantità di alimenti ad alto valore nutrizionale, oltre che dare una valenza solidale all’attività della Ricerca stessa” .
“Il progetto Camfeed - spiega Valentina Ferrante, ricercatrice del dipartimento di Scienze e Politiche ambientali - è nato da un gruppo di ricercatori da tempo impegnati nel migliorare la sostenibilità delle produzioni animali e vegetali. L’attività in ambito zootecnico ha generato uova e carne con elevato valore nutrizionale. Cercando un modo di valorizzare questi prodotti ci siamo resi conto che la sostenibilità non doveva più riguardare solo l’ambiente ma potevamo alzare lo sguardo sull’uomo e i suoi bisogni primari coniugando sostenibilità con solidarietà e dando vita a un ri-circolo virtuoso dei prodotti della ricerca in zootecnia”.