Banco Alimentare per i poveri di Salerno, firmato l'accordo
Fonte: Angelo de Nicola - Inchiostronline
Un concreto aiuto per la mensa dei poveri e altre iniziative benefiche, frutto del lavoro della onlus San Francesco che da anni opera sul territorio salernitano. Alle ore 11, presso il Salone Bottiglieri di Palazzo Sant'Agostino, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della convenzione tra l'associazione che gestisce la mensa dei poveri di Salerno e la Fondazione Banco Alimentare per la fornitura di derrate alimentari. L'iniziativa è stata promossa dall'assessore provinciale alle Politiche sociali e sanitarie Sebastiano Odierna.
Presenti all'incontro nel salone conferenze del palazzo della Provincia di Salerno Sebastiano Odierna, assessore provinciale alle Politiche Sociali, Roberto Tuorto presidente della Fondazione Banco Alimentare Salerno, Antonio Cammarota capogruppo provinciale del PdL e Mario Conte presidente dell'Associazione San Francesco. "Il Banco Alimentare raccoglie da sempre le eccedenze alimentari distribuendole a Enti ed Associazioni caritatevoli, che assistono persone in stato di bisogno come l'associazione San Francesco - dice il presidente Tuorto - tutti i prodotti alimentari raccolti permettono agli Enti convenzionati di portare a casa di chi ha bisogno un pacco alimentare o di sostenere, come in questo caso, le loro mense. Da un lato risponde a un bisogno primario ma dall'altro porta speranza contrastando la solitudine".
Una battaglia che va avanti da anni, quella contro la povertà."La povertà, che oggi colpisce in Italia milioni di persone, ha come origine principale la solitudine. Potremo vincere la nostra battaglia contro la solitudine solo accompagnando la capacità di azione delle persone svantaggiate ed emarginate. E' necessario renderle protagoniste di un possibile cambiamento del loro destino. L'obiettivo è sostenere iniziative che si prendono cura dell'ultimo, del povero, dell'emarginato. In provincia di Salerno sono serviti 114 Enti caritatevoli che assistono 39.695 persone in grave stato di bisogno. Non è un'azione assistenziale fine a se stessa - ha concluso il presidente - ma un'azione educativa e dalla forte valenza sociale".