Comune di Gela, Banco Alimentare ed Eni insieme per le fasce più deboli del territorio
Gela (CL), 3 settembre 2018 - L’unione delle professionalità dà sempre buoni frutti e riassume, in una frase che sa di buono, l’accordo che è stato firmato oggi pomeriggio nei locali della Pinacoteca Comunale “In Saecula Seculorum” di Gela e che mira allo sviluppo di un progetto territoriale che risponda ai bisogni alimentari delle fasce vulnerabili della popolazione gelese.
A siglare l’accordo quadro di collaborazione a supporto della sicurezza alimentare a Gela sono stati il Comune, la Fondazione Banco Alimentare, il Banco Alimentare della Sicilia ONLUS ed Eni tramite le sue controllate EniMed, Raffineria di Gela e Syndial. Il progetto prevede la creazione di una sede decentrata che riesca a ottimizzare e incrementare la raccolta delle eccedenze alimentari favorendone, poi, l’immediata distribuzione tra i bisognosi. Il deposito è quello dell’ex macello che sarà messo a disposizione a titolo gratuito al Banco Alimentare dal Comune di Gela, una volta ristrutturato grazie al contributo di Eni, per lo stoccaggio e la distribuzione degli alimenti attraverso le strutture caritative convenzionate.
Agire direttamente sul problema dell’accesso al cibo è il nocciolo di questo progetto che è stato intitolato “Sicurezza alimentare a Gela” e che intende ridurre la vulnerabilità sociale del territorio gelese e offrire un supporto a favore della coesione sociale. L’analisi del contesto ha messo in evidenza l’esistenza di sacche di povertà di una parte della popolazione gelese e le cause che hanno generato questa condizione.
Il progetto è coerente con i piani di intervento regionali e locali rivolti al contrasto alla povertà alimentare. Nello specifico l’Amministrazione Comunale di Gela è impegnata, tramite l’Ufficio ai Servizi Sociali, in una attività di supporto alle persone in difficoltà attraverso i progetti della “Carta REI”.
Le persone per le quali nasce il progetto sono coloro che versano in una condizione di povertà tale da avere difficoltà di accesso al cibo in quantità sufficiente e qualitativamente adeguata e varia. Lavorare nella direzione della sicurezza alimentare vuol dire agire per la salute pubblica e verso la costituzione di una società più equa, nella quale le persone vulnerabili possano trovare occasione di riscatto.
Tra i benefici istituzionali attesi dal progetto sono previsti il miglioramento qualitativo e quantitativo degli alimenti che compongono il mix alimentare dell’offerta ai beneficiari sul territorio, il miglioramento della logistica di approvvigionamento, l’incremento delle derrate alimentari recuperate e distribuite, il rafforzamento della rete di collaborazione tra istituzioni locali e stakeholder non istituzionali, tra cui le organizzazioni caritative che operano a Gela. L’iniziativa rappresenta un esempio importante di economia collaborativa dove soggetti pubblici e privati e associazioni lavorano assieme per migliorare la vita della comunità.