Nell'ambito dell'incontro tenutosi ieri presso l'Hotel Gallia a Milano, intitolato "Sussidiarietà, un altro nome della libertà", tra i molti autorevoli interventi, ha riscosso grande interesse quello del Direttore Generale della Fondazione Banco Alimentare, il Dott. Marco Lucchini. Egli ha presentato il modello Banco Alimentare evidenziandone la natura sussidiaria attraverso un breve excursus storico. "La sussidiarità non è un principio politico, ma una tensione naturale dell'uomo. E' infatti applicabile in ogni circostanza. Quello che dobbiamo fare è lasciare che si esprima perché diventi un bene comune" ha detto Lucchini introducendo alcuni casi specifici come quello della legge 460 che nel 1997 concede alle aziende donatici di alimenti incentivi fiscali sino ad allora assicurati solo a chi le eccedenze le smaltiva in discarica, e il caso della legge 155 del 2003, chiamata anche Legge del Buon Samaritano, che ha permesso il recupero e la ridistribuzione alle mense dei poveri degli alimenti ad alta deperibilità rimasti invenduti nel circuito della ristorazione organizzata.
Lucchini ha inoltre portato l'esempio della collaborazione con la Regione Lombardia che, dopo tre anni di sperimentazione, ha visto produrre un esito molto significativo. Attraverso un "investimento" triennale da parte della Regione, il Banco Alimentare della Lombardia ha potuto ottimizzare ed ampliare la propria struttura recuperando, a fronte di una erogazione complessiva di 2.100.000 euro, un valore in alimenti pari a 29.000.000 di euro. Un esempio dell'efficienza del sistema Banco Alimentare ma anche di come la sussidiarietà sia un metodo che genera vantaggi per l'intera comunità.
"Ogni persona ha il diritto di dare risposte ai bisogni che incontra sulla base della propria esperienza e non secondo schemi dettati dal potere" ha detto il Consigliere Regionale lombardo Mario Sala nel corso del proprio intervento. Un'affermazione di principio che in Lombardia sta diventando una realtà sempre più diffusa e visibile. Banco Alimentare docet.